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Una vera musica "coup de foudre"

Dopo la perdita di sua moglie e di due figli nell'arco di due anni, Verdi decise di porre fine alla sua carriera di compositore prima che fosse davvero cominciata. Ma Merelli, durante un incontro casuale vicino a La Scala all'inizio del 1841, gli diede un libretto della Solera e lo convinse a fare un ultimo tentativo di comporre un'opera.




"Merelli, in quando mio amico, mi convinse a non cedere alla disperazione del lutto e mi presentò il testo del Nabucco, ma io non ne volevo proprio sapere, almeno all'inizio. Si trattava di un testo rifiutato dal compositore Otto Nicolai, che trattava un soggetto biblico del quale Temistocle Solera aveva tratto un libretto. Non volli neppure leggerlo. Una sera, però, nel spostarlo, mi cadde e la pagina si aprì sulle pagine del Va, pensiero... Fu come una rivelazione e il testo mi diede una scossa fulminea. Provai a dormire ma non ci riuscii. Rilessi il testo più e più volte, ed iniziai a musicare qualche verso... Fu così che finii col musicarlo interamente.


Fu così che finii col musicarlo interamente. Il Nabucco andò in scena nel marzo del 1842, al Teatro alla Scala, alla presenza di Donizetti. Che dire? Fu un vero trionfo! Quest'opera sarebbe stata replicata ben cinquantasette volte solo tra i mesi di agosto e novembre, un risultato mai raggiunto fino ad allora, per il teatro milanese! Nei tre anni successivi, fu rappresentata anche a Vienna, Lisbona, Barcellona, Berlino, Parigi, Amburgo; nel 1848 avrebbe oltrepassato l'Atlantico, giungendo fino a New York e, nel 1850, sarebbe arrivata persino a Buenos Aires. Il Nabucco segnò l'ascesa della mia sfolgorante carriera, oltre a divenire l'emblema musicale del Risorgimento italiano e degli ideali romantici che l'animavano... In quel periodo, conobbi anche Giuseppina Strepponi, un soprano tra i più richiesti dell'epoca, che aveva già recitato alla prima dell'Oberto. Lei interpretò il Nabucco nel '42, mentre ci perdevamo negli sguardi e nel sentimento reciproco. Quello che non sapevo, però, era che il nostro legame d'amore sarebbe durato per i successivi cinquant'anni!


Ci sono persone che conoscono un unico grande amore nella loro vita e rimangono fedeli a esso. Questo è il caso di Giuseppe Verdi. Dopo essere stato sposato, senza amore, con la figlia del suo benefattore, si innamorò della soprano Giuseppina Strepponi, che credette in lui e lo aiutò all'inizio della sua carriera. Vissero sempre insieme fino alla morte di Giuseppina.


Di Ada, autrice del tour "Giuseppe Verdi. The fertile land of music".




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