La caduta di Margaret Thatcher
La caduta di Margarte Tatcher fu come la sua ascesa: una sorpresa. Una decisione dei membri più importanti del suo partito che la screditarono nello stesso modo in cui l'avevano spinta.
"Di nuovo vittoriosa, nell'estate del 1987 diventai il primo Premier britannico del XX secolo ad ottenere tre mandati consecutivi.
Non sarebbe durata, purtroppo, a causa del tradimento delle figure che più mi stavano vicino. Nel '90 lasciai Downing Street definitivamente, dimettendomi in piena Guerra del Golfo Mi mancava il supporto del mio partito e c'erano troppe persone che remavano contro la mia politica fiscale. In più, volevo starmene ben lontana dall'Europa. Era troppo. La decisione fu univoca e diretta, poiché rimanevo pur sempre la Lady di ferro. Le immagini di me mentre me ne andavo commossa da Downing Street, a bordo di un'elegante berlina scura, divennero celebri. Per undici anni quella era stata la mia casa, il cuore pulsante del Governo britannico, che io stessa facevo battere.
Mi diressi verso la mia nuova residenza a Chester Square, situata a Belgravia, un elegante quartiere di Londra. Mi espressi, comunque, in via non ufficiale, sulla crisi in Medio Oriente. Non potevo certo tacere: ero attonita per una guerra conclusasi in fretta e furia, senza che il dittatore iracheno fosse stato annientato! Fui nominata membro della Camera dei Lords come Baronessa di Kesteven, ma tenevo d'occhio il programma progressista del partito di Tony Blair. Continuai ad occuparmi di politica, mentre, un giorno, il mio Denis dolorosamente mi lasciò..."
Non ha mai perso alle urne e non si è mai offesa per essere stata messa da parte. Ma è stata presa da una specie di demenza. È morta nel 2013 e ora aleggia sulla storia politica britannica come un fantasma.
Di Giulia, autrice del tour "Margaret Thatcher. The Duty of Rigour"