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Hemingway a Parigi

Macho-misogino alcolista, spaccone egocentrico, mitomane paranoico... ma anche scrittore, giornalista e corrispondente di guerra, Ernest Hemingway è uno dei più letti autori della prima metà del ventesimo secolo. Si trasferì a Parigi negli anni '20 e conobbe scrittori americani espatriati, un circolo di intellettuali che sarebbe diventato conosciuto come "lost generation".



"Vivevo di ciò che volevo scrivere. Gertrude fu la mia guida, a Parigi, che rappresentava il crogiolo culturale di quegli anni. Impilava, su un lato della sua scrivania, i libri che avrei dovuto leggere per stare al passo con le avanguardie moderniste. Lei mi accompagnava e mi presentava persone, tra cui Ezra Pound, che avrei considerato il mio mentore che m'avrebbe aperto la strada, aiutandomi a pubblicare alcuni racconti e poesie su riviste letterarie.


Ormai, ero lanciato nel mio progetto di diventare uno scrittore. Dovevo essere uno scrittore!

Un anno dopo il mio arrivo, decisi, di affittare un piccolo attico per farne il mio studio, vicino a Rue Descartes, nella stessa casa dove Verlaine era morto molti anni prima. Respiravo quell'atmosfera pregna di parole, di sensazioni e di ricordi; incarnavo quello che volevo diventare. Passavo le mie giornate tra la Brasserie Lipp, in Boulevard Saint-Germain, il Closerie des Lilas, che divenne, a pieno titolo, il mio café preferito, ma, soprattutto, la libreria Shakespeare and Company, dove chiacchieravo con scrittori e artisti. A venticinque anni, iniziai a frequentare i caffè letterari di Ford Madox Ford, che, però, trovavo ripugnante, per i modi, e davvero intollerabile... Il poveretto sarebbe divenuto vittima di diversi miei scritti satirici! Quand'ero sveglio, scrivevo, ovunque mi trovassi.


Autore emblematico della Lost Generation, Hemingway raccontò la guerra, til superamento di sé stessi, le grandi battaglie politiche, ma anche l'emulazione artistica e culturale della Parigi dei Ruggenti anni Venti. Da Montmartre a Montparnasse, pittori, musicisti e scrittori riuniti per creare.


Di Matilda, autrice del tour "Live your vocation".

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