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Bob Marley: un'icona di pace

Bob Marley, la "prima star del terzo mondo", non lo è diventato inventando il reggae ma diventando il vettore del suo significato più profondo e ponendolo come inno di una spiritualità fraterna e pacifica.



"La musica mi trasportò in un posto di pace interiore e di gioia, ed io volli assicurarmi di trasmettere quella musica.

A casa di Bunny, come dicevo, grazie ad un vecchio apparecchio radiofonico, riuscivamo ad ascoltare il Rhythm and Blues. Amavo quella musica e quella di gruppi come gli Impressions, l'intramontabile Ray Charles e anche Elvis Presley! Stavo lentamente plasmando quel mix di culture musicali che mi avrebbe conquistato e che avrei condiviso con chi voleva ascoltarmi.


Per me e per gli altri scapestrati, la musica era un modo per fuggire dalla crudele realtà della vita del ghetto.

A differenza di come mi avrebbe conosciuto la maggior parte del mondo, fui un attivista politico e solo poi un musicista, sempre guidato dalla mia fede profondissima. Avevo scelto la musica come mezzo per far conoscere il mio pensiero di pace all'umanità.


Nel tempo libero, suonavamo con Joe Higgs, che era famoso dalle nostre parti sia come musicista, che per la sua devozione religiosa. Fu il mio mentore e lo ricordo con affetto. Nel '61, all'età di sedici anni, avevo registrato i miei primi due singoli, Judge Not e One Cup of Coffee. I miei primi dischi non ebbero un grande successo e lasciai il mio primo produttore molto presto; dovevo farmi conoscere ed iniziare a diffondere la pace il prima possibile."


Rappresentando le speranze di un intero popolo giamaicano e portavoce della religione Rastafari, Bob Marley non solo ha trasmesso una musica incantevole, ma anche un messaggio di pace, sostenendo l'unità del mondo, la libertà, l'amore ma anche il coraggio di combattere l'ingiustizia e miseria.


Di Giovanni, autore del tour "Bob Marley.Stand up, my friend."





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